sabato 19 novembre 2011

PENSIONI SACRIFICI PRIVILEGI


Il nuovo governo Monti, su cui si affidano le speranze e i timori del futuro quasi che cartaticamente possa esorcizzare l'ansia della crisi, ha annunciato riforme epocali nel campo pensionistico,
affermando che d'ora in avanti le pensioni saranno calcolate in base al sistema contributivo. Cosa ovvia e saggia, tanto da far sorgere il dubbio di come nel passato abbiano potuto pensare di reggere il sistema pensionistico sul sistema retributivo, del come l'abbiano potuto persino solo immaginare un sistema del genere, capace di mandare in pensione lavoratori, dirigenti, impiegati, insegnanti, ecc sulla base dell'ultimo stipendio e non su ciò che il datore di lavoro del lavoratore avesse realmente versato nel corso dell'età lavorativa. Ora succede che le nuove scelte cadranno su coloro che stanno per andare o andranno in pensione nel prossimo e lontano futuro, creando ancora una volta due categorie di persone: i furbi e i fessi, facendo reggere il peso dei sacrifici solo sulla seconda categoria, in nome di una regola che nel nostro sistema sembra un assioma: che i diritti acquisiti non si possano toccare. Ci auguriamo, giovani o meno giovani, a cui l'età anagrafica ricorda che prima o poi si va in pensione, che questa volta i sacrifici vengano equamente distribuiti fra coloro che hanno avuto il privilegio di andare in pensione con il sistema retributivo e coloro che andranno in pensione con il sistema contributivo, riducendo le pensioni agevolate per riservare il risparmio al fondo delle pensioni decurtate. Senza giochi di parole ci auguriamo che vengano ridotte le pensioni d'oro per aumentare il fondo delle pensioni minori. Non mi sembra giusto che potranno esistere persone che pur avendo svolto lo stesso lavoro, per lo stesso periodo, con lo stesso stipendio o salario, con le stesse trattenute pensionistiche abbiano due pensioni diametralmente opposte solo perchè qualcuno ha avuto la fortuna di vivere prima e non dopo. Non mi sembra giusto che il peso dei sacrifici debba essere fatto cadere sui nuovi lavoratori che già pagano il tributo di entrare nel mondo del lavoro in età più avanzata e debbano anche pagare le pensioni di coloro che hanno sfruttato, furbizie, giochini, finestre, scaloni, ecc,  con perfino la fortuna di incassare doppie pensioni, attaccandosi all'assioma che i diritti acquisiti non si toccano. E allora, tocchiamo questi diritti acquisiti per togliere un po' di privilegi (anche questi sono privilegi!) a chi ne ha, per darli a chi non ne ha alcuno.

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