sabato 28 gennaio 2012

UN CONSIGLIO AL SINDACO DOPO IL PROJECT DEL TEATRO ALLO STADIO

La vicenda del crollo del project del teatro che non c'è, porta a fare da cittadino delle domande a cui non so dare delle risposte. Chi decide il destino di Teramo? Chi ha fatto le scelte politiche in questi ultimi anni? Chi ha deciso che a Teramo
dovessero arrivare forze economiche esterne? Chi ha controllato gli affidamenti diretti? Chi doveva controllare che il costo di una rotonda non triplicasse? Chi ha deciso di cambiare il tracciato di uno svincolo facendo prevedere una spesa tripla? Perchè è possibile affidare a convezione diretta gli appalti di un cimitero e poi non si può rinnovare una convenzione a una cooperativa? Chi ha deciso il cambio del privato nella Team?  Un consiglio al Sindaco. L'esperienza appena acquisita dovrebbe insegnare che le scelte strategiche per la città non possono e non devono essere prese solo da una parte politica. Le scelte strategiche devono essere condivise. La città non è di questo o quel Sindaco. La città è dei cittadini e questi devono essere chiamati alla condivisione. Per favore Sindaco non perdiamo altri 10 anni in nome di una effimera efficienza. La città vuole e pretende un nuovo teatro. Ma dove, come, quanto grande, ecc. deve essere frutto di una riflessione, di uno studio delle dinamiche di sviluppo, di necessità della futura città. Una scelta così importante non può essere fatta senza ascoltare i cittadini e men che meno la propria giunta o il proprio consiglio comunale. Non può essere annunciata, sbandierata il giorno del crollo del project, sperando di attenuare il rumore del crollo di un teatro che non c'è. L'esperienza appena acquisita dovrebbe fungere da monito. Non voler ascoltare i propri cittadini, tutti i cittadini, anche quelli che si pensa possano dar fastidio, che raccolgono con entusiasmo e abnegazione 5000 firme non è indice di democrazia. Stiamo assistendo, drammaticamente, alla fine dei miraggi, dei progetti faraonici calati come colate di cemento sulla nostra città. Stiamo assistendo al fallimento di un certo modo di fare politica in cui tutto va bene e in cui i soldi possono risolvere tutto.

1 commento:

  1. Condivido, e voglio sottolineare l'importanza, oserei dire capitale, del concetto di democrazia che si sposa indissolubilmente con la condivisione. Purtroppo il nostro sindaco non ha il dono dell'umiltà, dote necesaria per chi ha l'onere/onore di rappresentare il popolo e gestire la cosa pubblica, pertanto non farà mai tesoro delle espenrienze fatte, ed è condannato a sbagliare come succede a tutti gli arroganti, e purtroppo a pagare sono sempre i cittadini.

    Fausto Napolitani

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