Non capisco perchè la liberalizzazione dei taxi o della vendita dei farmaci dovrebbe far ripartire l'economia! Forse perchè se invece di pagare una corsa 10 euro la pagassimo 8 euro prenderemmo più spesso il taxi? O forse perchè se pagassimo un tubetto di voltaren 6 euro invece di otto, si compererebbero più tubetti di voltaren? Non penso che i
comuni cittadini prendano così spesso il taxi. Penso che i “comuni cittadini” prendano tutti i giorni mezzi pubblici superaffollati. E non penso che ci sia qualcuno che abbia voglia di comperare un antinfiammatorio se non ha il mal di schiena! Forse la liberalizzazione dei farmaci fa aumentare il numero delle malattie? Perchè solo con un aumento di malattie dovrebbe aumentare la vendita dei farmaci. Paradossalmente una riduzione del prezzo dei farmaci potrebbe mettere in difficoltà le industrie farmaceutiche principali, che sono le uniche che fanno ricerca, con una contrazione degli occupati e una netta riduzione degli investimenti nella ricerca con grave danno alla lotta alle malattie. E quel che oggi sembra un vantaggio, diventa un danno irreparabile nel futuro.
E allora mi chiedo, da dove cominciare per far ripartire l'economia? Credo che sia molto più importante andare a toccare le grandi aziende. Mi chiedo. Ma quanto guadagnano le società dei telefoni? Quanto guadagnano le società gestrici delle autostrade? Quanto guadagnano le società che gestiscono i derivati del petrolio? Facciamo un po' di conti. Telefoni: se facciamo l'ipotesi che i 50 milioni di cittadini italiani spendano un euro a testa al giorno per telefonare, le società si dividono 50 milioni di euro al giorno! 50 milioni di euro al giorno per 365 giorni, la cifra è presto fatta: circa 18 miliardi di euro l'anno. Non male! E quante spese hanno? Al massimo per i vari sport della Belen, per i vari Giovanni, Giacomo e Panariello. Autostrade: solo per andare a Roma si spendono circa 14 euro, solo andata. Se ci mettiamo anche il ritorno, a meno che non si decida di restare a Roma, altri 14 euro, più il gasolio. Andando piano oggi si spendono circa 60 euro per il gasolio che sommati ai 28 euro per il pedaggio autostrdale, oggi per andare da Teramo a Roma non si spende meno di 100 euro. Non credo che cifre del genere invoglino a viaggiare. E allora per far ripartire l'economia, bisognerebbe favorire i consumi più piccoli, far tornare la voglia di viaggiare, e non solo con la fantasia. Abbassare il prezzo della benzina! Abbassare i pedaggi autostrdali! Abbassare le tariffe della telefonia! Altro che liberalizzazione, questa che viviamo è la società del “cartello”. Sì, nessuno me lo toglie dalla testa. Le grandi società distributrici, si sentono e pianificano le strategie dei prezzi, delle tariffe, alla faccia della concorrenza, alla faccia della liberalizzazione. Sì liberi di guadagnare il più possibile.
Nessun commento:
Posta un commento