Teramo, pagine di vita cittadina e non solo, a cura di Siriano Cordoni
venerdì 30 settembre 2011
mercoledì 28 settembre 2011
UN TORNEO AL PARCO
Si sta svolgendo presso il campo di calcetto del parco fluviale il “primo torneo antirazzista” organizzato da giovani teramani. Il campo non ha sfavillanti pubblicità, che profumano di soldi, ma scritte cubitali ispirate a nostalgici e improbabili ritorni. Non si odono e non si vedono trotterellanti campane! Si respira un'aria pulita, l'aria del fiume Vezzola, tra le note di una musica nota, ma poco conosciuta. Non si vedono immagini di escort scondinzolanti tra le braghe del sior padron. Tutto è sereno. Qualcuno invece dice che è un po' sinistro. Ma il clima è bello. Un panino, una birra, un arrosticino. Due parole. Nel segno dell'accoglienza. Bravi ragazzi.
martedì 27 settembre 2011
IL TETTO E' UN CANTIERE
La fretta accieca la vista. La frenesia sopisce le coscienze. Con la smania di voler dimostrare di essere i più bravi, i più efficienti, stanno facendo dei danni irreparabili alla nostra città. Ma ci voleva tanto aprire un dibattito su alcune ipotesi progettuali per la sala ipogea? Ci voleva tanto aprire il confronto con coloro che la città la vivono? No. La smania di far presto (presto, presto presto così vedono quanto siamo efficienti!), porta a non valutare le conseguenze. A me il tetto non piace. E' troppo impattante. Troppo visibile. Altera uno scorcio importante e storico, la continuità fra corso San Giorgio e viale Bovio. Bastava far restare l'altezza del tetto per quasi tutta l'area allo stesso livello minimo e poi sollevare al lato opposto. Ma è chiaro, nella fretta non l'hanno valutato! E poi l'acciaio cor-ten, non deve essere ancora trattato? Allora se deve essere ancora trattato, il tetto è ancora un cantiere. Praticamente hanno aperto un cantiere. E adesso gli operai lavoreranno a braccetto con i passanti (che ne dice la direttrice dei lavori?). Però troppo tardi per poter far dare anche a questi ultimi la possibilità di suggerimenti. Ma loro dei nostri suggerimenti non sanno che farsene. Loro sanno ciò che fanno. Loro hanno avuto la maggioranza dei voti. Loro comandano, come candidamente ha ammesso più volte il sindaco in consiglio.
domenica 25 settembre 2011
CARCERI PIU' O MENO PIENE
Non capisco più nulla della società italiana! Ogni argomento che incontro è un paradosso. Sono preoccupato! Non per la società ma per me, per la mia salute mentale. Con i soliti due amici al bar ci siamo chiesti: ma quali reati avranno commesso coloro che sono rinchiusi in carcere? La risposta che ci siamo dati: la maggior parte sono consumatori - spacciatori di droga e immigrati clandestini. Ambedue le categorie conseguenza di disagi e difficoltà sociali. Giovani e meno giovani che certamente avrebbero preferito un'altra vita, lontana dalle difficoltà, dagli stenti.
LA SALA IPOGEA UNA PRECISAZIONE
A proposito di sala ipogea. Intanto vorrei fare una precisazione, quando presentammo il progetto in Regione Abruzzo definimmo la struttura “sala ipogea” e non ipogeo, semplicemente perché con ipogeo si indica un'antica costruzione sotterranea per lo più adibita a sepolcro, e quindi la sala ipogea tutto può essere fuorché un ipogeo e cioè un sepolcro, ma se piace continuiamo a chiamarlo luogo “ipogeo”
venerdì 23 settembre 2011
IL VIRUS DELL'INAUGURAZIONE
Si avverte nell'aria che il virus delle inaugurazioni ha contagiato non solo Brucchi, ma tutta la coalizione di centro destra. Un virus che non fa più ragionare, che prende le meningi e che qualsiasi cosa si abbia a portata di mano si deve inaugurare. L'ultimo annuncio è che si voglia inaugurare il tetto della sala ipogea. Sì dico bene il tetto della sala. L'importante è far vedere l'attivismo, l'efficienza. Poi quando sarà si inaugureranno i vetri, poi i mobili, poi la sala e così via. Come una manìa, la manìa dell'inaugurazione, del taglio del nastro. Non a caso il sindaco ha ammesso che ne fa collezione. Infatti per aumentarne il numero, i collezionisti capiscono questa mania, al mattino quando entra in amministrazione si fa preparare il bel nastro tricolore dal fido Vinicio ed entra nella sua stanza. Ogni giorno è un giorno nuovo e allora va inaugurato. Alla fine del mandato avrà una bella collezione di pezzettini di nastro. Poi se saranno inaugurazioni farsa, poi se si saranno fatti errori progettuali, chi vuoi che se ne ricorderà, passerà sempre come il sindaco che ha fatto le maggiori inaugurazioni al minuto ed entrerà nel guinness dei primati.
mercoledì 21 settembre 2011
IL PORCELLUM E LE ESCORT
Non è un problema di escort; non è un problema di ciò che si fa nel privato (a parte i reati). Il problema dell'Italia nasce dal “come” si seleziona la classe dirigente. Cioè di quelle persone che hanno la responsabilità di gestire ruoli da cui dipendono scelte decisive per la società, che hanno il compito e il dovere di gestire l'economia, la società, la politica, la sanità, ... E una tale selezione non può essere demandata esclusivamente alla conoscenza diretta, a curriculum compiacenti, a favoritismi individuali e men che meno a piaceri sessuali. Nessuno di noi penserebbe di indicare pilota di formula uno una persona che presenta un curriculum altisonante, ma che non ha dimostrato di essere un bravo pilota. Nessuno di
sabato 17 settembre 2011
MA CHE BELLA CITTA' !
A Teramo tutto è strano. Diventa notizia ciò che notizia ancora non è e ci si dimentica della notizia che notizia è. Esempi: diventa notizia la volontà del Sindaco di togliere la staccionata che ha oscurato per mesi o anni i lavori sui resti del teatro romano, che ancora è lì in bella mostra di sé a celare la cementificazione delle volte che una volta reggevano le tribune e, invece, ci si dimentica della cementificazione del parco fluviale, dove dovrebbe essere distante lo scorrere veloce del tempo. Dove si dovrebbe correre a passo d'uomo, dove le bici avrebbero dovuto accompagnare il cammino. Non capisco più nulla: non ci si indigna più di nulla. Il cemento copre le coscienze come la mafia sa ben fare. Ma dov'è finita la coscienza culturale che per anni ha riempito le pagine di stampa e le coscienze dei cittadini? Ricordo che anche un chiodo apposto fuori posto scatenava le giuste ire dei paladini aprutini. Ora un senso di oblio sembra scendere sui sentimenti, sulla sensibilità, sull'orgoglio della teramanità che resta solo come emblema di sempre più rare e appannate crociate. Ma a da passà la nuttata. Spero che presto, sulla scia delle difficoltà economiche etiche e morali, ci si fermi un attimo a riflettere per guardare indietro e pensare di riprogettare il futuro con l'ambizione di tornare a fare della nostra città, una gran bella città.
martedì 13 settembre 2011
L'ASFALTO NASCE AL PARCO FLUVIALE
Sindaco! E' un parco fluviale! Il parco fluviale è il polmone verde della città! Il punto di incontro fra lo scorrere dei veicoli e lo scorrere del fiume! E' il punto dell'integrazione fra città e natura! Non ci si fa l'asfalto! L'asfalto si fa dove si deve correre con le bici! Il parco è invece dove si fanno le passeggiate! Dove si passa con le bici, ma non da corsa! Dove si può avere un attimo di tranquillità, tra un po' di verde. Come diranno i benpensanti ? Ma che fa, per 200 metri di asfalto! Possono essere sempre utili per delle gare di velocità! Ma sindaco con tutto quell'asfalto perchè non ha dato una rappezzata a via Pepe? Ma ha proprio tanti soldi da spendere? Era proprio necessario asfaltare un "bel" tratto di parco fluviale ?
domenica 11 settembre 2011
L'ARCHIVIO COMUNALE. IL FOLLE DEI LIBRI
A proposito di Archivio centrale del Comune abbiamo consigliato al Sindaco, visto che non ci aveva pensato, di destinare tutto il materiale dell'archivio del Comune, all'Archivio di Stato, per il semplice motivo di risparmiare 317.000 euro, con cui si sarebbero potute fare tante altre cose, visto che l'Archivio di Stato avrebbe fatto il lavoro di conservazione, digitalizzazione, diffusione, ecc., praticamente a costo zero..
Non si può rispondere che c'è in corso un progetto finanziato dalla Fondazione Tercas per spostare l'archivio del Comune al Museo Archeologico. Per questa affermazione vale quanto sopra. I soldi della Fondazione potrebbero essere spesi per altri progetti.
Spero che ci sia la consapevolezza da parte dell'Amministrazione che nel trasferire tutto l'archivio del Comune presso il Museo Archeologico, così almeno sembra di capire dalle parole del sindaco, si debbano prevedere i soldi per la gestione, i soldi per dotare gli spazi di scaffalature idonee, i soldi per sistemi di climatizzazione idonei, i soldi per sistemi di sicurezza idonei, i soldi per sistemi di informatizzazione idonei, i soldi per la formazione del personale, ecc. ecc.
Ma non sarebbe stato più semplice coinvolgere un'altra Istituzione statale, come l'Archivio di Stato, che avrebbe fatto tutto ciò a prezzo zero? E destinare i fondi della Fondazione ad altri progetti?
La nostra riflessone voleva essere un buon suggerimento, ma a volte i buoni suggerimenti scottano e fanno male.
Poi si può analizzare tutto l'iter dal punto di vista politico.
Esiste una sola delibera di giunta, la n° 557 del 13.12.2007 a firma Gianni Chiodi con la quale la giunta di allora, devo ammetterlo, più assennata, faceva queste affermazioni:
- visto che sono andati in pensione due dipendenti, visto che il terzo non è più idoneo e quindi destinato ad altra mansione – visto che si deve far fronte alle richieste degli uffici e dei cittadini per il rilascio delle documentazioni – si incarica il dirigente del settore affinchè provveda con immediatezza a ripristinare il funzionamento dell'archivio centrale, ricorrendo, anche al temporaneo affidamento degli stessi a ditte specializzate operanti nel settore.
Ma come succede spesso in Italia, non c'è niente di più duraturo che il temporaneo stesso.
E così pur essendo trascorsi quattro anni (spesa 190.000 euro) si decide di rifare un nuovo bando di gara (spesa 317.000 di base) pur non essendoci più alcuna motivazione d'urgenza. A meno che non si dica il contrario e che si è ancora in motivo d'urgenza (dopo quattro anni!) e si ammetta in questo modo candidamente di aver avuto un alto tasso di inefficienza.
E' vero che l'articolo 17 del nuovo bando di gara prevede che
– L'Amministrazione Comunale si riserva la facoltà di ricollocare i materiali relativi all'archivio storico in altri locali, nel corso dell'appalto. In tal caso, il compenso annuale sarà riproporzionato in dipendenza del volume del materiale che verrà prelevato a cura e spese dell'amministrazione.
Come si vede una generica affermazione che prevede altri soldi per il prelievo e il trasporto in altra sede, e non quantifica di quanto verrà ridotto il compenso previsto per la ditta che si aggiudicherà l'appalto. Sono sicuro che il risparmio per l'Amministrazione sarà, statene certi, minimo o nullo.
Ai cittadini il giudizio.
(Il folle dei libri è colui che i libri li ha, li colleziona e li conserva, ma non trae dal loro contenuto il benché minimo giovamento; dal libro Das Narrenschiff (La Nave dei folli) di Sebastian Brant (1497); da www.scrivolo.it)
(Il folle dei libri è colui che i libri li ha, li colleziona e li conserva, ma non trae dal loro contenuto il benché minimo giovamento; dal libro Das Narrenschiff (La Nave dei folli) di Sebastian Brant (1497); da www.scrivolo.it)
IL SEGNALE DI PIETRACAMELA
Essere presi in giro non fa piacere, e allora ho studiato il caso e queste sono le riflessioni alla base del ricorso già inoltrato:
- la segnalazione del “divieto di transito” è ingannevole: il segnale di “divieto” è inserito in un segnale di “indicazione”
- è palesemente poco visibile essendo scolorito
- è più piccolo di quanto prevede il Codice della Strada
- oltre questa segnalazione non è presente nessun altro segnale
(art. 80 del regolamento di attuazione del Codice della Strada – dimensioni e formati dei segnali stradali – qualora due o più segnali compaiono su un unico pannello segnaletico, tale pannello viene denominato segnale composito. Le dimensioni del segnale composito devono essere tali che i dischi in esso contenuti abbiano il diametro non inferiore a 40 cm ed i triangoli abbiano il lato non inferiori a 60 cm)
- il segnale verticale è installato solamente sul lato sinistro della strada.
(art 81 del regolamento di attuazione – installazione dei segnali verticali - i segnali verticali sono installati, di norma, sul lato destro della strada. Possono essere ripetuti sul lato sinistro ovvero installati su isole spartitraffico o al di sopra della carreggiata, quando è necessario per motivi di sicurezza ovvero previsto dalle norme specifiche relative alle singole categorie di segnali)
- il segnale non è identificabile, non è percepibile e non è leggibile
(art 79 del regolamento di attuazione – visibilità dei segnali – per ciascun segnale deve essere garantito uno spazio di avvistamento tra il conducente e il segnale libero da ostacoli per una corretta visibilità. In tale spazio il conducente deve progressivamente poter percepire la presenza del segnale, riconoscerlo come segnale stradale, identificarne il significato e, nel caso di segnali sul posto, di cui al comma 2, attuare il comportamento richiesto.
Tutti i segnali devono essere percepibili e leggibili di notte come di giorno)
- non c'è alcun preavviso di segnalazione.
(art 43 del regolamento di attuazione - Deviazioni di itinerario - 2. La segnaletica di indicazione necessaria è la seguente: preavviso di deviazione da porre a 100 m sulla viabilità ordinaria);
- non è esposta alcuna ordinanza che indichi il periodo transitorio del divieto.
Nel mio caso specifico ho fatto inoltre notare che:
- La pattuglia dei carabinieri nel colloquio fa riferimento a un segnale provvisorio e mobile. Il segnale provvisorio mobile che sarebbe dovuto essere posto a segnalazione del divieto di transito, secondo la contestazione della pattuglia dei carabinieri, può essere presumibilmente identificato nel manufatto di tubi innocenti riverso a terra e capovolto che procurava un pericoloso intralcio alla viabilità, essendo posto subito dopo la curva di svolta a sinistra e non segnalato in anticipo da nessun altro segnale. Se il segnale provvisorio fosse stato in piedi avrebbe comunque arrecato un pericolo alla circolazione dei veicoli, perchè questi sarebbero stati costretti a una inversione a U da effettuare subito dopo la curva non essendo stati anticipati da nessun'altra indicazione. Che il segnale fosse riverso a terra e capovolto ne è dimostrazione l'elevato numero di autoveicoli che imboccavano la strada oggetto del divieto per recarsi ai Prati di Tivo e tutte multate dopo essere state allineate in fila indiana, lungo la carreggiata. Alla mia richiesta di verifica della reale presenza del segnale di divieto di transito, la pattuglia si è fermamente rifiutata di effettuare un qualsiasi controllo (vedi post precedente).
sabato 10 settembre 2011
ARCHIVIO DEL COMUNE. TANTO PAGA PANTALONE
L'attuale amministrazione ha deciso di affidare a privati la custodia, la manutenzione e la gestione di tutto l'archivio "centrale" del Comune di Teramo, tra cui l'archivio generale, l'archivio storico (dal 1221 al 1932), l'archivio urbanistico e gli archivi giacenti presso le ex scuole di Forcella e Colleatterrato Basso.
Tutto nasce da una deliìbera di giunta del 13 dicembre 2007 (atto n. 557). Il sindaco Chiodi a seguito del pensionamento e non idoneità degli archivisti, incarica il dirigente del settore VIII, Alessandro Gadaleta, di "ripristinare il funzionamento dei servizi afferenti all'archivio centrale del Comune, ricorrendo, eventualmente, anche al temporaneo affidamento degli stessi a ditte specializzate operanti nel settore". E nonostante non ci sia una indicazione specifica di affidare a una ditta esterna, il dr. Gadaleta decide di fare un bando di gara per l'affidamento a ditte esterne. La delibera sopra citata indica come spesa presumibile: "- di dare atto, infine, che la presente deliberazione non comporta, di per sè, alcuna maggiore spesa a carico del bilancio comunale", da cui si desume che la cifra del bando di gara non "dovrebbe" essere superiore alla cifra che fino a quel giorno l'Amministrazione ha speso per l'assunzione dei due archivisti pensionati, visto che il terzo, non idoneo, è stato destinato in servizio presso il centralino telefonico.
Ma in Italia non c'è niente di più duraturo dei "temporanei" affidamenti. Il dirigente forte di questo assioma, decide autonomamente con determina dirigenziale, nella quale non c'è alcun riferimento nè ad atti di giunta nè men che meno ad atti di consiglio, di ribandire una gara di appalto per la gestione di tutti gli archivi del Comune, che nel frattempo sono stati trasferiti a Mosciano S. Angelo, presso la ditta CISIA progetti, bando con una previsione di spesa complessiva di 316.998.000 euro per cinque anni.
Ma non sarebbe stato meglio contattare l'Archivio di Stato e trasferire presso questo tutto l'archivio senza costi aggiuntivi e destinare la cifra ad altri servizi? Specie in questo periodo di drammatica riduzione di trasferimenti di economie dallo Stato e un aumento delle tasse? (continuerò !!!)
Tutto nasce da una deliìbera di giunta del 13 dicembre 2007 (atto n. 557). Il sindaco Chiodi a seguito del pensionamento e non idoneità degli archivisti, incarica il dirigente del settore VIII, Alessandro Gadaleta, di "ripristinare il funzionamento dei servizi afferenti all'archivio centrale del Comune, ricorrendo, eventualmente, anche al temporaneo affidamento degli stessi a ditte specializzate operanti nel settore". E nonostante non ci sia una indicazione specifica di affidare a una ditta esterna, il dr. Gadaleta decide di fare un bando di gara per l'affidamento a ditte esterne. La delibera sopra citata indica come spesa presumibile: "- di dare atto, infine, che la presente deliberazione non comporta, di per sè, alcuna maggiore spesa a carico del bilancio comunale", da cui si desume che la cifra del bando di gara non "dovrebbe" essere superiore alla cifra che fino a quel giorno l'Amministrazione ha speso per l'assunzione dei due archivisti pensionati, visto che il terzo, non idoneo, è stato destinato in servizio presso il centralino telefonico.
Ma in Italia non c'è niente di più duraturo dei "temporanei" affidamenti. Il dirigente forte di questo assioma, decide autonomamente con determina dirigenziale, nella quale non c'è alcun riferimento nè ad atti di giunta nè men che meno ad atti di consiglio, di ribandire una gara di appalto per la gestione di tutti gli archivi del Comune, che nel frattempo sono stati trasferiti a Mosciano S. Angelo, presso la ditta CISIA progetti, bando con una previsione di spesa complessiva di 316.998.000 euro per cinque anni.
Ma non sarebbe stato meglio contattare l'Archivio di Stato e trasferire presso questo tutto l'archivio senza costi aggiuntivi e destinare la cifra ad altri servizi? Specie in questo periodo di drammatica riduzione di trasferimenti di economie dallo Stato e un aumento delle tasse? (continuerò !!!)
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