La mancata pubblicazione del catalogo per la mostra di Averardi mi porta a fare delle considerazioni.
In un momento di crisi economica, credo che nessuno si sarebbe meravigliato se si fosse deciso di svolgere una retrospettiva su Cesare Averardi senza un catalogo. Il sindaco avrebbe potuto giustificare il tutto affermando di voler far “gustare” un anticipo su di un artista meno noto, rinviando l'approfondimento storico culturale critico in un secondo momento. Ma non è giustificabile l'affermazione addotta a scusante della inefficienza della programmazione, quando si
dice che il catalogo è in corso di stampa, mentre la mostra volge al termine, anzi è stata già prorogata, altrimenti sarebbe già conclusa. Una programmazione consapevole di stare gestendo un patrimonio storico culturale ed economico avrebbe suggerito, semplicemente!, di posticipare l'inaugurazione della mostra, in attesa della stampa del catalogo. Ma siccome siamo nella cultura dell'effimero è più importante per il sindaco far apparire una efficienza che non c'è che ammettere di aver preso una cantonata. Comunque sia, visto che la promessa del Sindaco è stata di voler spedire il catalogo a casa a tutti i visitatori, resto in paziente attesa. Ma per inviare a casa mille cataloghi quanto si spende? La spedizione di un catalogo costa in media circa 7 euro (se va bene!), quindi si prevede una spesa minima di 7.000 euro, chi li tira fuori?
dice che il catalogo è in corso di stampa, mentre la mostra volge al termine, anzi è stata già prorogata, altrimenti sarebbe già conclusa. Una programmazione consapevole di stare gestendo un patrimonio storico culturale ed economico avrebbe suggerito, semplicemente!, di posticipare l'inaugurazione della mostra, in attesa della stampa del catalogo. Ma siccome siamo nella cultura dell'effimero è più importante per il sindaco far apparire una efficienza che non c'è che ammettere di aver preso una cantonata. Comunque sia, visto che la promessa del Sindaco è stata di voler spedire il catalogo a casa a tutti i visitatori, resto in paziente attesa. Ma per inviare a casa mille cataloghi quanto si spende? La spedizione di un catalogo costa in media circa 7 euro (se va bene!), quindi si prevede una spesa minima di 7.000 euro, chi li tira fuori?
Ancora una volta il cittadino viene chiamato a pagare l'inefficienza dell'amministrazione.
A meno che non si pensi che oltre alla mostra dell'effimero, non si preveda di fare il catalogo delle beffe e lasciare poi marcire i cataloghi in qualche scantinato, ma con la soddisfazione di poter dire noi il catalogo l'abbiamo fatto. Poveri noi! Ci prendono pure in giro! Tanto fra due mesi chi se lo ricorda del catalogo? Confidando nella memoria corta di chi ha ben altri problemi a cui pensare in questo momento di drammatica crisi economica e sociale.
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