lunedì 5 dicembre 2011

TAGLIATE LE INDENNITA' POLITICHE, NO LE PENSIONI!


Non sono un tecnico. Però conosco un po' la società italiana. Tutti dicono che era necessario fare una riforma delle pensioni in questi termini. D'accordissimo sulla trasformazione del metodo retributivo con quello contributivo (non so chi possa averlo solo pensato un metodo del genere!). Ma era proprio così importante alzare l'età pensionabile, obbligatoriamente? Non sono per niente d'accordo sull'innalzamento dell'età pensionabile.
Ho sentito la Fornero illustrare nelle premesse il concetto della incentivazione a chi vuole andare in pensione più tardi e forme di penalizzazione per chi volesse andare in pensione prima. Giusto! Ho pensato. Un concetto sacrosanto! Ognuno con i propri versamenti pensionistici, contributivi, può decidere di farne ciò che vuole. Vuole andare in pensione prima? Bene, una volta penalizzato dal punto di visto economico, perchè non può decidere di andare in pensione prima? Con il vantaggio di lasciare il posto a un altro, sicuramente più giovane, con maggiore voglia di lavorare e con maggiore efficienza sul lavoro E poi, dopo queste premesse, cara Fornero, mi alzi l'età della pensione? E poi in questa manovra, quali sono stati i tagli per la casta? La riduzione solo delle giunte delle Provincie? Quali Enti inutili verranno tagliati? La tracciabilità per 1000 euro? La rinuncia all'indennità del solo Monti? Non è un po' poco? Ancora una volta promesse di tagli e certezze di tasse per i soliti noti. Ma come ho già proposto in un precedente post, perchè non tagliare subito, immediatamente, del 50% tutte le indennità di cariche politiche, dal Capo dello Stato all'ultimo consigliere di Canicattì? La politica la si può fare anche solo con piccoli rimborsi, senza le indennità faraoniche. Allora sì che ci sarebbero sacrifici comuni.

Nessun commento:

Posta un commento