dr. Cordoni oramai
siamo agli atti finali di quello che fu il Palazzo Adamoli.
E' vero, molti non si sono
accorti, ma mancano pochi giorni all'abbattimento completo del
palazzo e allora sarà chiaro che sotto non c'erano né tesori né
vestigia e da quel momento sono quasi certo comincerà la litania
della nostalgia e dei rimpianti.
Come fa ad essere tanto
sicuro che sotto il palazzo non ci sia nulla, quando tanti affermano
il contrario?
E' sufficiente avere un
briciolo di senso pratico per poter affermare che sotto palazzo
Adamoli non ci possono essere che più o meno pochi gradoni delle
gradinate, e un po' di lastroni del pavimento dell'orchestra. Non è
pensabile immaginare che chi cominciò la costruzione della prima
casa possa aver lasciato sotto eventuali sculture, statue o altro.
Come è altrettanto impossibile trovare tracce di mosaici,
semplicemente perché nessun teatro greco o romano aveva mosaici sul
pavimento dell’orchestra o sui gradoni della cavea. I mosaici
arredavano le case nobiliari, le terme, i luoghi sacri, ma non i
teatri o gli anfiteatri. Chi non è convinto può leggersi il
capitolo riservato al teatro romano sul catalogo del Museo
Archeologico, da poco pubblicato.
Cosa avrebbe fatto lei,
se avesse avuto la possibilità di decidere?
Innanzitutto, una volta
acquistato, avrei aperto un dibattito con la città, con le
associazioni culturali, con gli esperti. Una scelta di questo genere
è troppo importante per poter essere delegata a decisioni solitarie.
Ho il sospetto che quando queste operazioni si fanno in silenzio e in
fretta, d’estate, ci sia qualcosa da nascondere. Come la coscienza
sporca. E in questa operazione molti, secondo me, dovrebbero rivedere
le proprie opinioni, le proprie posizioni. Oramai il danno è fatto.
Vorrei ricordare che sto ancora aspettando uno straccio di progetto
futuro. Aldilà di generiche affermazioni che son tutti bravi a fare,
come ad es.: riporteremo in luce il teatro romano! ma questo non c’è
più; faremo un percorso archeologico! ma su delle rovine di quel
poco che resta dell’antico splendore; ci faremo spettacoli! come
faranno non so, visto che abbattono solo mezzo palazzo mentre l’altra
metà resta in piedi, se non crolla vista che non ha più la spinta,
l’appoggio del palazzo Adamoli. Per fare uno spettacolo degno di
nota ci vuole un minimo di palcoscenico e questo è sotto il palazzo
che ospitava il giornale “il centro”. A meno che non decidano di
abbattere anche questo. E perché tanto che si sono non buttano giù
anche palazzo Massignani? Gran parte della cavea meglio conservata è
sotto questo edificio e anche questo è della fine dell’ottocento,
inizi novecento. Anche questo non merita di restare in piedi. Credo
che ragionare in questo modo sia molto pericoloso, potendo mettere in
pericolo la storia, le stratificazioni, in una parola la nostra città
e tutto ciò che di bello ci possa essere.
Fa una affermazione
forte.
Faccio un esempio, stanno
ristrutturando palazzo Melatini. Se lo immagina lei se per ritrovare
qualche mosaico romano (e lì ce ne sono!) si fosse deciso di
abbattere un palazzo medioevale?
Ma palazzo Adiamoli non
ha, o meglio non aveva, una valenza storica così importante.
Ciò è quel che pensa
lei. Basta vedere le foto. Guardi l’arco medioevale che affonda a
un livello più basso del piano di calpestio. Guardi le mura le cui
modalità di costruzione non sono sicuramente ottocentesche. Guardi
la bellezza delle volte. Guardi l’armonia della scalinata. Guardi
gli spazi delle cantine. E il pozzo, profondo sei metri. Per prendere
una decisione sarebbe stato sufficiente leggere gli scritti del
Savini, che in termini di conservazione ha tanto da farsi perdonare.
Se lo immagina se il tutto fosse stato adibito a spazi culturali?
Vada a vedere Castelbasso e il fascino che quel paesino emana, con le
cantine e le vecchie case appena appena restaurate, con la patina
del passato e il senso di vissuto ancora presente. Tutto si può
fare, solo il tempo non si può copiare.
Ma la soprintendenza
per i beni architettonici non ha vigilato?
Lasciamo perdere. Questa
fa problemi incredibili agli altri, ai privati, per un pezzo di
cornicione, per una finestrella e poi essa stessa abbatte un intero
palazzo che pur misero potesse essere, aveva sicuramente una sua
valenza storica. Ma lo ripeto la cosa più grave è quella di non
avere un progetto, è quella di non sapere cosa fare dopo.
Incredibile! Hanno una bella faccia tosta. Tanto distruggono la città
degli altri, mica la loro. Basti pensare che gli stessi hanno buttato
giù l’arco di Monsignore, hanno ristrutturato, ma sarebbe meglio
dire decorticato, la basilica di Collemaggio, ecc. A meno che,
voglio pensar male tanto non faccio peccato, a meno che … e allora
si spiegherebbero tante cose, la fretta, il silenzio.
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