mercoledì 6 giugno 2012

PALAZZO ADAMOLI MI PERSEGUITA



Palazzo Adamoli mi perseguita. I miei studi, le mie riflessioni sono state al centro di un garbato e cordiale (spero che il tempo mi faccia restare di tale opinione) colloquio con i funzionari della Procura che stanno indagando sulle vicende di Palazzo Adamoli, su una denuncia prodotta da Pannella e Teramo Nostra. La Procura mi ha voluto ascoltare come persona informata dei fatti, in quanto nel Consiglio Comunale del dicembre 2011, (nell'immagine: Vittorio Corcos, "Sogni", 1896, Galleria d'Arte Moderna - Roma)
quando è stato deciso di continuare, oltre che il restauro della cavea anche l'abbattimento di Palazzo Adamoli, ho votato contro, adducendo una serie di motivazioni. Vorrei sgombrare subito l'equivoco di fondo. Quando si parla di restauro dei resti del teatro romano, credo che tutti siano d'accordo. E' l'unico modo per evitare che ciò che resta della grandezza romana vada in rovina. Il problema è se in questo progetto di restauro e quindi di recupero bisogna o meno abbattere ciò che resta di Palazzo Adamoli e l'attaccato Palazzo Salvoni. Per rispondere a questa domanda bisognerebbe avere un progetto. Sapere cosa succederebbe dopo l'abbattimento del manufatto, comprensivo di Adamoli e Salvoni, come si potrebbe riutilizzare quella parte di teatro romano che verrebbe rifatto, quali spettacoli nello spazio recuperato vi si potranno fare e così via. In assenza di un progetto ufficiale, tutti possono elaborarne uno. Tutti possono avere una opinione, più o meno reale e/o realizzabile. Da qui nasce lo stucchevole e infinito dibattito che in questi anni ha caratterizzato il palcoscenico teramano, facendo riapparire nelle mura cittadine i guelfi e ghibellini. Chi si onora di appartenere all'una, chi all'altra sponda. Ma nessuno, nessuno ripeto, può imporre all'altra parte il proprio pensiero, le proprie convinzioni, i propri desideri. Nessuno può pensare di essere il depositario della verità assoluta. Personalmente, ribadisco, che l'abbattimento era e sarà inutile, facendo spendere alla società cifre incredibili, se confrontate con i reali benefici, Ma sarei e sono pronto a cambiare idea di fronte a un progetto concreto, a un piano economico finanziario approfondito, a una idea di riutilizzo futuro e così via. Ma in assenza di ciò tutto resta nei desideri più o meno inconsci di ciascuno di noi.

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