Abbiamo il nuovo
Presidente della Repubblica. Non poteva esserci scelta migliore. La
sua storia, il suo modo di essere lo dimostrano. Dopo tutto il
giudizio su di una persona lo si basa su ciò che ha fatto e
non solo su ciò che dice di voler fare. Troppo spesso i desideri non
diventano realtà. Mentre ciò che si è fatto è la realtà.
Ma chi è il
vincitore, l'artefice, della elezione di Mattarella. Tutti pensano a
Renzi. Renzi stesso incarnando, (come sa fare e come è giusto che
faccia), il ruolo di segretario del PD si loda di essere stato
l'artefice, l'ideatore della elezione.
Penso che la realtà
sia diversa.
Non è visibile
oggi. Lo sarà, penso, quando la polvere dell'elezione si abbasserà.
Sappiamo che Renzi aveva un patto con Berlusconi, che contemplava anche l'elezione del Presidente della Repubblica, e mai avrebbe voluto romperlo,
rischiando di mettere in difficoltà il governo, con una tensione politica con Alfano, e con un disaccordo sulle riforme con Berlusconi. L'accordo si basava sul nome di Amato. Allora cosa è successo?
La elezione di Mattarella ha altri vincitori: Bersani e Vendola.
La sinistra del PD,
insieme a Vendola, con la scelta di Mattarella, ha posto Renzi di
fronte a un bivio: o salvare il partito o salvare il patto del
Nazzareno. E Renzi è stato costretto ad accettare Mattarella.
Ma non
poteva fare altro.
Se non avesse accettato Mattarella, il PD non avrebbe mai
avallato l'elezione di Amato, e Renzi sa benissimo che una sconfitta
nella elezione del Presidente della Repubblica avrebbe significato le
sue dimissioni. Quindi accettando il "ricatto" di Bersani e Vendola ha
salvato se stesso, rischiando però di far naufragare l'accordo con
Berlusconi, ma sa anche benissimo che molto probabilmente potrà riannodare le fila con lo stesso Berlusconi (che una sola cosa non vuole: le elezioni) Invece se avesse subito
una sconfitta nella elezione del Presidente della Repubblica, lui
avrebbe finito la sua avventura di Presidente del Consiglio.
L'accordo sotterraneo fra Vendola e Bersani, sul nome di Mattarella
ha riportato la politica italiana verso sinistra e verso una maggiore
chiarezza nelle prospettive future. Bersani e Vendola hanno vinto.
Hanno messo un cane mastino alle caviglie di Renzi. Sarà difficile
per quest'ultimo proporre leggi berlusconesche. Non a caso ieri, a
parte le oche giulive di Renzi, chi gongolava erano Vendola, Bersani e
la Bindi. Loro sanno che d'ora in poi Renzi non potrà essere più il
padre padrone della politica italiana. Dovrà fare i conti con un
Presidente della Repubblica garantista della Costituzione e delle
regole civili. Torna un po' di democrazia in questa oligarchia
dittatoriale nata con il famigerato porcellum che ha messo la scelta
dei parlamentari, cioè di coloro che dovrebbero essere i liberi
custodi della democrazia, nelle mani di una sparuta serie di piccoli
oligarchi di partito. Credo che con Mattarella, si torni a guardare
con maggiore serenità al futuro democratico del nostro Paese. Grazie
a Bersani e Vendola.
(nell'immagine particolare del manifesto per la mostra di Alberto Chiarini. Pinacoteca Civica di Teramo)