martedì 6 gennaio 2015

FANNULLONI. CHE C'ENTRA IL MEDICO DI FAMIGLIA?

In tanti mi chiedono se nella vicenda romana dell'assenza per malattia dei vigili ci sia o ci possa essere una responsabilità del medico di famiglia. Io penso di no. A meno che non ci sia una compiacenza “voluta” da parte del medico di fiducia, nel qual caso si configurerebbe un grave reato penale, quello di falso ideologico. Ma comportamenti di questo genere sono rarissimi, se non impossibili, in quanto esistono tutta una serie di malattie non obiettivamente diagnosticabili, alle quali il paziente ricorre per ottenere una certificazione di malattia. L'esempio più emblematico è quello della emicrania, o cefalea, mal di testa per capirsi. In questo caso, essendo una malattia basata esclusivamente sulla sintomatologia riferita dal paziente, il medico non può far altro che certificare quanto riferito dal paziente stesso. E non penso ci sia un medico che possa contestare una tale malattia, rifiutare il certificato e inviare il paziente al lavoro, perché nel caso in cui la malattia fosse vera e il paziente fa un lavoro
pericoloso per sé o per gli altri e succede qualcosa (ad es. un incidente), a passare i guai sarebbe esclusivamente il medico che ha ritenuto idoneo al lavoro un soggetto che in quel momento non lo era. Quindi il problema dell'assenteismo per malattie false non lo si risolve attribuendo compiti a soggetti, i medici, che questi compiti non possono risolvere, ma cambiando le regole della certificazione per malattie e potenziando le visite di controllo.
Prima cosa : l'autocertificazione dei primi tre giorni di malattia da parte del lavoratore.
Secondo: controlli fiscali dal terzo giorno in poi affidati a un unico ente, senza distinzione fra pubblico e privato, come avviene ora. Adesso i controlli per i lavoratori pubblici sono affidati alle ASL, e questo ente, già sovraccarico di lavoro, non può ottemperare al compito richiesto, e quindi i controlli non li fa. I lavoratori privati sono invece sotto il controllo dell'INPS, che avendo una struttura per ora adeguata, riesce a svolgere adeguatamente il proprio compito.

Credo che con solo queste due piccole modifiche il controllo dei finti malati sortirebbe un adeguato miglioramento.
(il quadro; T. Patini, "vanga e latte")

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