E' cambiato il modo di fare politica. E' cambiato il modo con cui impegnarsi per la realizzazione del bene comune, se fare politica ancora vuol dire ciò. Voglio illudermi che per tanti possa essere ancora ciò. Ma allora perchè si passa il tempo a contare parlamentari, a contare correnti, a contare maggioranze interne? Vorrei poter passare il tempo, invece che in sterili dibattiti a caccia di consensi nei vari consessi, in confronti sui problemi, guardando al futuro, analizzando
la realtà per trovare le soluzioni nell'interesse della società, dei cittadini. Perchè non è più così? La risposta può sembrare banale ma è la conseguenza di una legge elettorale che costringe a stare in contenitori/partiti dove sono presenti culture diverse, dove sono presenti persone che interpretano la società in modo differente. Allora si passa il tempo a convincere gli altri, presenti nel contenitore/partito, a pensarla come se stessi, praticamente si trascorre il tempo a convincere gli altri e crearsi le proprie maggioranze Per capire quanto sia importante la legge elettorale, immaginiamo di avere una legge elettorale proporzionale. In questo caso si aggregherebbero intorno a un modo di interpretare la società persone che pensano nella stessa maniera. Esempio: nasce un partito liberista al massimo. Intorno a questo progetto si aggregherebbero persone che pensano nella stessa maniera e su questa idea di fondo si creerebbe un programma e su questo si chiederebbe il consenso dei cittadini che quindi avrebbero la possibilità di “identificarsi” nell'idea proposta. Si starebbe nel contenitore/partito per costruire il programma e non per convincere gli altri della bontà delle proprie riflessioni, perchè ovviamente starebbero in quel partito coloro che interpretano la società in modo liberista. Su queste idee si chiederebbe il consenso ai cittadini e ciascun partito, alla luce di quanto rappresenta nella società, potrebbe far valere le proprie opinioni. Tutto alla luce del sole. Invece nel maggioritario per poter far valere le proprie idee, queste devono essere mediate nel segreto delle stanze della politica, dove si cerca di far quadrare le idee, mediate in estenuanti trattative, e tutti vengono caricati nel contenitore/partito, perchè anche un solo voto potrebbe far perdere la coalizione e allora tutti diventano indispensabili per poter vincere le elezioni. E in questa situazione, legge maggioritaria, il centro destra ha vita semplice perchè in fondo ha un maggiore comune sentire e trova facile sponda nell'attribuire al centro sinistra contraddizioni interne difficilmente contestabili, vedi politica estera, vedi tutela della persona. Allora che fare? Se resta il maggioritario è indispensabile ripensare agli attuali partiti di centro sinistra. L'idea dell'unico partito era ed è sbagliata! Non è pensabile “costringere” in un unico contenitore persone che pensano in maniera diversa. Il centro sinistra ha avuto la maggioranza dei consensi in Italia quando c'erano il Partito Popolare e il Partito Democratico di Sinistra. Ciascuno con la propria politica, con le proprie idee, modulate nel programma che diventava e deve restare il collante della coalizione. Quindi paradossalmente, se il centro sinistra vuole tornare ad essere il motore propulsore dell'Italia e ne ha tutte le caratteristiche, gli uomini e le possibilità, deve passare attraverso il ripensamento del PD per tornare a costruire il partito di centro che guarda a sinistra e il partito di sinistra che guarda al centro. Solo così si potrà tornare a quell'identificazione fra elettore e partito alla base di democrazia rappresentativa. Altrimenti continuerà a mancare sia l'identificazione degli elettori di sinistra sia quella dei cattolici democratici con il PD. Non a caso SEL erode consensi allo stesso e molti degli ex popolari non vedono l'ora di poter tornare a “vivere” in una casa che interpreta le proprie idee.
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