martedì 9 agosto 2011

MI TEAM, NON MI TEAM

Si avvicina il giorno delle nomine e tutti vanno in fibrillazione. Specie nel centro sinistra. Non diamo un buon esempio. Come il cane affamato che si aggrappa con i denti all'ultimo osso disponibile. Poveri noi! Ma è proprio così importante rivendicare il "posto" alla Team alla propria appartenena politica? Perchè il PD non ha messo la stessa passione quando era difficile dire che la Team era sull'orlo del baratro? Ero solo quel giorno, il 29 marzo 2010, a gridare al sindaco che la Team aveva problemi a non finire. Dietro di me avevo i giovani e meno giovani dell'IDV, con i quali avevamo studiato per mesi le carte della Team! Una battaglia di legalità che contraddistingue, senza tentennamenti, l'IDV, ma che dovrebbe essere comune a tutto il centro sinistra. Le riunioni si fanno sempre, le telefonate pure, non solo quando ci sono le ultime briciole da raccogliere. Se continuiamo così, ad essere attaccati alle poltrone e non ai valori, non andremo lontani. Oggi si deve decidere il componente del centro sinistra nel consiglio della Team. Ho detto e ribadisco: è un problema del sindaco. Lui, insieme alla maggioranza di Chiodi, ha cambiato lo statuto. Bene oggi si prende la responbsabilità della scelta. Noi dell'IDV ci sentiremo liberi. Liberi di difendere o di criticare una società che non dovesse fare l'interesse della città e dei suoi lavoratori. Il sindaco vuole un nome? Bene nell'elenco c'è Leonardo Codirenzi. Un giovane avvocato che ha fatto tanto per cercare di far tornare nella legalità la Team. Scelga lui, il sindaco. E mi sentirò più tranquillo. E il PD converga su un nome del genere. Li garantisce. Stiano tranquilli. Nel segno della discontinuità, come ci si affanna a dire. Io invece dico nel segno della professionalità.

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