lunedì 9 febbraio 2015

LA NON-DEMOCRAZIA

Vuoi vedere che alla fine devo dare ragione a Berlusconi? Quando dice che ci stiamo avviando verso una non-democrazia? Da anni sostengo, e non capisco come si faccia a non capire, che il primo di tutti i mali della non-democrazia italiana è la legge elettorale. Una legge che permette la "nomina" dei parlamentari, da parte dei segretari di turno dei partiti, è l'origine di tutti i mali. E' chiaro che un segretario si nomini al suo fianco solo ed esclusivamente persone fidate, parlamentari che nel corso della legislatura non diano problemi, che votino con certezza le scelte fatte. E' vero altresì che una legge elettorale basata sulle preferenze dia la possibilità delle truppe cammellate, del voto di scambio. Mi fa piacere ricordare che l'attuale Presidente della Repubblica aveva cucito una legge elettorale addosso agli italiani, il mattarellum. Una legge che permetteva ai segretari di partito di individuare le persone più consone da presentare al giudizio dei cittadini, ma poi sarebbero stati i cittadini a votare e a scegliere la persona che meglio l'avrebbero rappresentati. Una legge che con pochissime modifiche sarebbe stata la legge migliore per gli italiani. Sarebbe bastato togliere la possibilità della candidatura in più collegi e la legge sarebbe stata perfetta. Il 70% dei parlamentari scelti dai cittadini, il 30% scelti dalle segreterie dei partiti con il sistema proporzionale. Perchè penso sia anche

lunedì 2 febbraio 2015

MENO MALE CHE NON C'E' IL VINCOLO DI MANDATO

L'assenza del vincolo di mandato ci ha salvato e ci salva dalla dittatura oligarchica di questa pseudo democrazia italiana. L'unica cosa che permette ancora di avere delle flebili voci libere in Parlamento è l'assenza del vincolo di mandato, come con lungimiranza i padri costituenti, per fortuna, hanno previsto nell'art. 67 della nostra Costituzione: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”.
Immaginate cosa potrebbe succedere o cosa sarebbe successo se in Parlamento non ci fosse stato l'assenza del vincolo di mandato!
I parlamentari sono stati scelti e vengono scelti solo ed esclusivamente per la “fedeltà” dimostrata all'oligarca partitico. Il singolo parlamentare se fosse costretto a dimettersi una volta mostrato il suo dissenso sulle scelte della maggioranza o del presidente del consiglio o del capogruppo di turno, non avrebbe più alcuna possibilità di parola perchè sarebbe costretto a dimettersi e saremmo caduti nella più totale dittatura oligarchica.

domenica 1 febbraio 2015

BERSANI HA SCELTO MATTARELLA, NON RENZI

Abbiamo il nuovo Presidente della Repubblica. Non poteva esserci scelta migliore. La sua storia, il suo modo di essere lo dimostrano. Dopo tutto il giudizio su di una persona lo si basa su ciò che ha fatto e non solo su ciò che dice di voler fare. Troppo spesso i desideri non diventano realtà. Mentre ciò che si è fatto è la realtà.
Ma chi è il vincitore, l'artefice, della elezione di Mattarella. Tutti pensano a Renzi. Renzi stesso incarnando, (come sa fare e come è giusto che faccia), il ruolo di segretario del PD si loda di essere stato l'artefice, l'ideatore della elezione.
Penso che la realtà sia diversa.
Non è visibile oggi. Lo sarà, penso, quando la polvere dell'elezione si abbasserà. 
Sappiamo che Renzi aveva un patto con Berlusconi, che contemplava anche l'elezione del Presidente della Repubblica, e mai avrebbe voluto romperlo, rischiando di mettere in difficoltà il governo, con una tensione politica con Alfano, e con un disaccordo sulle riforme con Berlusconi. L'accordo si basava sul nome di Amato. Allora cosa è successo?
La elezione di Mattarella ha altri vincitori: Bersani e Vendola.


La sinistra del PD, insieme a Vendola, con la scelta di Mattarella, ha posto Renzi di fronte a un bivio: o salvare il partito o salvare il patto del Nazzareno. E Renzi è stato costretto ad accettare Mattarella. 
Ma non poteva fare altro. 
Se non avesse accettato Mattarella, il PD non avrebbe mai avallato l'elezione di Amato, e Renzi sa benissimo che una sconfitta nella elezione del Presidente della Repubblica avrebbe significato le sue dimissioni. Quindi accettando il "ricatto" di Bersani e Vendola ha salvato se stesso, rischiando però di far naufragare l'accordo con Berlusconi, ma sa anche benissimo che molto probabilmente potrà riannodare le fila con lo stesso Berlusconi (che una sola cosa non vuole: le elezioni) Invece se avesse subito una sconfitta nella elezione del Presidente della Repubblica, lui avrebbe finito la sua avventura di Presidente del Consiglio. L'accordo sotterraneo fra Vendola e Bersani, sul nome di Mattarella ha riportato la politica italiana verso sinistra e verso una maggiore chiarezza nelle prospettive future. Bersani e Vendola hanno vinto. Hanno messo un cane mastino alle caviglie di Renzi. Sarà difficile per quest'ultimo proporre leggi berlusconesche. Non a caso ieri, a parte le oche giulive di Renzi, chi gongolava erano Vendola, Bersani e la Bindi. Loro sanno che d'ora in poi Renzi non potrà essere più il padre padrone della politica italiana. Dovrà fare i conti con un Presidente della Repubblica garantista della Costituzione e delle regole civili. Torna un po' di democrazia in questa oligarchia dittatoriale nata con il famigerato porcellum che ha messo la scelta dei parlamentari, cioè di coloro che dovrebbero essere i liberi custodi della democrazia, nelle mani di una sparuta serie di piccoli oligarchi di partito. Credo che con Mattarella, si torni a guardare con maggiore serenità al futuro democratico del nostro Paese. Grazie a Bersani e Vendola.
(nell'immagine particolare del manifesto per la mostra di Alberto Chiarini. Pinacoteca Civica di Teramo)