E' vero la storia la scrivono i vincenti, con la protervia di poterne stravolgere gli eventi. Ma come i fiumi anche la storia prima o poi si riprende il proprio corso. Allora anche anche i re diventano nudi permettendo di capire ciò che si nasconde sotto le apparenze. E' di questi giorni l'attualità e la ventilata apertura della sala ipogea, progetto decantato come partorito dalla mente di questi amministratori, finanziata da questi amministratori. Ricordo quando presentammo il progetto prima in conferenza stampa e poi in consiglio, ricordo i sorrisi sarcastici, le invettive, i toni sprezzanti dei consiglieri di allora che ora si rappresentano amministratori lungimiranti. Ricordo le violenti parole dell'allora assessore al bilancio che inveiva contro l'affidamento al tal architetto, scelto, caso forse incomprensibile a lui e a loro, per le capacità professionali e non per il tornaconto politico (è di Chieti, non vota a Teramo). Ricordo il progetto della nostra Teramo culturale. Il percorso che avrebbe dovuto unire la pinacoteca (sede dei quadri della storia locale) al nuovo museo della scultura teramana (presso l'ex provveditorato). Ricordo l'intuizione di Sperandio che ebbe facile ascolto da Claudio Ruffini per un cambio tra l'ex provveditorato e la sede del Comi. L'oblio ha colpito le menti dei re, facendo pensare che è loro ciò che non sanno che cosa sia. Ma i veri Re non hanno bisogno di farsi grandi, lo sono. La storia spero presto riprenderà il proprio corso.
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