Sembra che uno dei problemi principali oggi, nella nostra città, sia diventata la gestione dei parchi fluviali, partendo da due asserzioni (contestabili!) che la manutenzione sia scarsa e che non ci sia vigilanza. Per risolvere il problema l'Amministrazione Comunale propone di privatizzarne la manutenzione e la vigilanza dividendo tutto l'anello del parco in sei zone da affidare a sei differenti società private con la motivazione che in questo modo il servizio di pulizia e di custodia diventino, tout court, più efficienti. Io parto da altre considerazioni, la manutenzione del parco attualmente è dignitosa e la vigilanza non potrà comunque mai essere estesa a 24 ore su 24 e per tutto l'anno, ma ci si dovrà comunque sempre basare sulle forze dell'ordine, a meno che anche a Teramo, in puro stile fascil-leghista, non si pensi di autorizzare gruppe di ronde a presidiare dei parchi verdi. Facciamo un passo indietro, ammettiamo che siamo d'accordo nel concedere ai privati la manutenzione del parco fluviale, avremmo scelto la stessa modalità? Ho proposto in consiglio un metodo alternativo, ma è stato come parlare al vento. Il solo assessore Cozzi ha ammesso, per onestà di verità, che la proposta era interessante. Si parte dall'assioma che il parco deve restare pubblico il più possibile, non dovendosi creare neanche la pur più piccola barriera psicologica nell'utilizzo dello stesso. Per questo utilizzo fu pensato e poi realizzato dalla giunta di centro sinistra! Secondo il sottoscritto si dovevano individuare, come è stato realmente fatto, degli immobili disponibili (come l'ex casa cantoniera al boschetto di via del castello, l'ex casetta De Sanctis, ecc ) e dei piccoli appezzamenti di terreno da affittare a privati per destinazione commerciale (punti ristoro, ristorante), e il ricavato degli affitti destinarlo a una cooperativa che avrebbe avuto il compito di manutendere e pulire il parco. I vantaggi di questa proposta sarebbero stati:
- parco ancora tutto pubblico
- manutenzione costante tutto l'anno
- omegeneità della manutenzione del verde pubblico
- concessione limitata nel tempo (come contratti commerciali) e non per 15 anni + 15 anni, che di fatto bloccherebbero la disponibilità del parco
- possibilità di poter continuare ad affidare temporaneamente a privati, associazioni, ecc., spazi di parco, senza dover chiedere il consenso al privato (ad es. feste, sagre, manifestazioni sportive, ecc.)
- punti ristoro distribuiti in modo razionale, nei punti più utili per i cittadini e vantaggiosi per il privato
- vigilanza omogenea tutto l'anno
Il privato con i suoi vantaggi, il pubblico con il suo parco, la cooperativa con i suoi lavoratori.