RIPROPONGO UN ARTICOLO DI UN MESE FA.
S'i
fosse fuoco, arderei 'l mondo...
s'i
fosse 'mperator, ben lo farei;
a tutti taglierei lo capo a tondo …
a tutti taglierei lo capo a tondo …
Se
fossi Monti che farei? Cercherei di risolvere il problema del lavoro
dei giovani, che è l'unico modo per far ripartire l'economia. Questa
non ha alcuna possibilità di essere rilanciata se non si dà un
lavoro sicuro a tempo indeterminato, ma con flessibilità economica
meritocratica, ai giovani. Sono loro alla base dei consumi, che
comperano le auto, che mettono su famiglia, che fanno figli, che
spendono, che, in una parola, fanno girare l'economia. Mi spiace
dirlo, non sono i pensionati! Anzi questi fanno due danni
all'economia. Il primo quando risparmiando nell'angosciante attesa di
una malattia importante immobilizzano soldi in banca, il secondo
quando, una volta che la malattia è arrivata, hanno bisogno della
badante che trasferisce soldi nei paesi di appartenenza. Allora se
fossi Monti che farei? E che soluzioni proporrei?
A)
Lavoro per i giovani: in Italia ci son 14 milioni pensionati. Nel
mentre si cercano altre risorse (tagli alle spese superflue, lotta
all'evasione, rilancio dell'economia, taglio delle indennità
politiche, ...), i pensionati dovrebbero dare un contributo alle
nuove generazioni. Un patto di solidarietà generazionale, tra nonni
e nipoti, come già normalmente avviene quando i nonni danno un
piccolo contributo mensile ai propri nipoti. Allora, se fossi Monti,
chiamerei i miei dirigenti e funzionari e direi loro di ridurre le
pensioni “in media” di 100 euro, ovviamente in proporzione alla
consistenza: chi ha una pensione minima, di 500 euro, dovrebbe dare
un contributo di 10 euro, chi ha una pensione di 1000 euro 70 euro,
chi ha una pensione di 15.000 euro dovrebbe dare 5000 euro, e così
via. Insomma i funzionari dovrebbero far quadrare i conti. In questo
modo ci sarebbe un risparmio di 1 miliardo e 400 milioni al mese.
Alla fine dell'anno ci sarebbe un risparmio di circa 17 miliardi di
euro, che verrebbero "totalmente" utilizzati per pagare gli
oneri fiscali a ciascun nuovo assunto nel settore privato. Un
imprenditore assume un giovane per 1000 euro al mese? Bene, gli 800
euro di oneri fiscali verrebbero pagati completamente dallo Stato,
prendendo i fondi dai soldi risparmiati dalle pensioni. In questo
modo ci sarebbero vari vantaggi, il rilancio immediato del lavoro e
dell'economia, il reingresso nel fondo pensioni degli stessi soldi
ridotti alle pensioni (una sorta di partita di giro, con tutela del
fondo pensioni) e negli anni successivi un aumento degli introiti nel
fondo pensioni, derivanti dall'aumento dell'economia, che farebbero
recuperare i soldi anticipati nei tre anni di sacrificio. Un
sacrificio delle vecchie a favore delle nuove generazioni. Ovviamente
per un periodo categoricamente contingentato, tre anni. Poi tutto
tornerebbe ai valori precedenti, anzi con un recupero dei soldi persi
nei tre anni. Un piccolo sacrificio a vantaggio del futuro dei
giovani e degli stessi pensionati, che vedrebbero, dopo il periodo di
sacrificio, riaumentare la pensione ai valori attesi.
B)
Riduzione dei costi della politica. Invece di impelagarsi in riforme
costituzionali che porterebbero a una riduzione dei costi tra decine
d'anno, sarebbe molto più semplice ridurre del 50% tutte le
indennità politiche. 50 % in meno per le indennità dei ministri,
dei parlamentari, dei consiglieri regionali, provinciali e comunali,
50% in meno delle indennità dei componenti delle partecipate, delle
comunità montane, dei consorzi e così via. In questo modo con un
semplice decreto si ridurrebbero, in pratica, del 50% il numero dei
parlamentari, dei consiglieri regionali, provinciali, comunali, delle
comunità montane e così via, senza impelagarsi in riforme
costituzionali, che rischiano di non vedere mai la luce.
Utopia,
provocazione? Penso che sia lecito poter fare una proposta
“provocatoria”, ma con la speranza di poter vedere un pò di
lavoro a tempo indeterminato, con flessibilità economica, per i
nostri giovani.
(NELL'IMMAGINE, BOLDINI, BALLERINA SPAGNOLA AL MOULIN ROUGE - la vertigine del ballo è la vertigine che si vive)
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