domenica 22 luglio 2012

CHE CRISI ! FACCIAMO UN PATTO GENERAZIONALE FRA GIOVANI E ANZIANI!


 RIPROPONGO UN ARTICOLO DI UN MESE FA. 
S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo...
s'i fosse 'mperator, ben lo farei;
a tutti taglierei lo capo a tondo …
Se fossi Monti che farei? Cercherei di risolvere il problema del lavoro dei giovani, che è l'unico modo per far ripartire l'economia. Questa non ha alcuna possibilità di essere rilanciata se non si dà un lavoro sicuro a tempo indeterminato, ma con flessibilità economica meritocratica, ai giovani. Sono loro alla base dei consumi, che comperano le auto, che mettono su famiglia, che fanno figli, che spendono, che, in una parola, fanno girare l'economia. Mi spiace dirlo, non sono i pensionati! Anzi questi fanno due danni all'economia. Il primo quando risparmiando nell'angosciante attesa di una malattia importante immobilizzano soldi in banca, il secondo quando, una volta che la malattia è arrivata, hanno bisogno della badante che trasferisce soldi nei paesi di appartenenza. Allora se fossi Monti che farei? E che soluzioni proporrei?

A) Lavoro per i giovani: in Italia ci son 14 milioni pensionati. Nel mentre si cercano altre risorse (tagli alle spese superflue, lotta all'evasione, rilancio dell'economia, taglio delle indennità politiche, ...), i pensionati dovrebbero dare un contributo alle nuove generazioni. Un patto di solidarietà generazionale, tra nonni e nipoti, come già normalmente avviene quando i nonni danno un piccolo contributo mensile ai propri nipoti. Allora, se fossi Monti, chiamerei i miei dirigenti e funzionari e direi loro di ridurre le pensioni “in media” di 100 euro, ovviamente in proporzione alla consistenza: chi ha una pensione minima, di 500 euro, dovrebbe dare un contributo di 10 euro, chi ha una pensione di 1000 euro 70 euro, chi ha una pensione di 15.000 euro dovrebbe dare 5000 euro, e così via. Insomma i funzionari dovrebbero far quadrare i conti. In questo modo ci sarebbe un risparmio di 1 miliardo e 400 milioni al mese. Alla fine dell'anno ci sarebbe un risparmio di circa 17 miliardi di euro, che verrebbero "totalmente" utilizzati per pagare gli oneri fiscali a ciascun nuovo assunto nel settore privato. Un imprenditore assume un giovane per 1000 euro al mese? Bene, gli 800 euro di oneri fiscali verrebbero pagati completamente dallo Stato, prendendo i fondi dai soldi risparmiati dalle pensioni. In questo modo ci sarebbero vari vantaggi, il rilancio immediato del lavoro e dell'economia, il reingresso nel fondo pensioni degli stessi soldi ridotti alle pensioni (una sorta di partita di giro, con tutela del fondo pensioni) e negli anni successivi un aumento degli introiti nel fondo pensioni, derivanti dall'aumento dell'economia, che farebbero recuperare i soldi anticipati nei tre anni di sacrificio. Un sacrificio delle vecchie a favore delle nuove generazioni. Ovviamente per un periodo categoricamente contingentato, tre anni. Poi tutto tornerebbe ai valori precedenti, anzi con un recupero dei soldi persi nei tre anni. Un piccolo sacrificio a vantaggio del futuro dei giovani e degli stessi pensionati, che vedrebbero, dopo il periodo di sacrificio, riaumentare la pensione ai valori attesi.
B) Riduzione dei costi della politica. Invece di impelagarsi in riforme costituzionali che porterebbero a una riduzione dei costi tra decine d'anno, sarebbe molto più semplice ridurre del 50% tutte le indennità politiche. 50 % in meno per le indennità dei ministri, dei parlamentari, dei consiglieri regionali, provinciali e comunali, 50% in meno delle indennità dei componenti delle partecipate, delle comunità montane, dei consorzi e così via. In questo modo con un semplice decreto si ridurrebbero, in pratica, del 50% il numero dei parlamentari, dei consiglieri regionali, provinciali, comunali, delle comunità montane e così via, senza impelagarsi in riforme costituzionali, che rischiano di non vedere mai la luce.
Utopia, provocazione? Penso che sia lecito poter fare una proposta “provocatoria”, ma con la speranza di poter vedere un pò di lavoro a tempo indeterminato, con flessibilità economica, per i nostri giovani.
(NELL'IMMAGINE, BOLDINI, BALLERINA SPAGNOLA AL MOULIN ROUGE - la vertigine del ballo è la vertigine che si vive)

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