Alcune domande mi si ripropongono da mesi.
Perchè Renzi non ha completato la rivoluzione che aveva iniziato?
Era l'uomo del cambiamento, poteva essere il leader che avrebbe potuto cambiare l'Italia e invece si è adattato alle vecchie manfrine politiche pensando che regalando 80 euro (il vecchio metodo del voto di scambio: prometto il posto di lavoro al figlio in cambio del voto) in cambio di un voto alle europee avrebbe avuto un consenso duraturo.
Avrebbe dovuto togliere privilegi ai privilegiati.
Non è impossibile!
I 5 stelle lo hanno fatto per se stessi.
Sarebbe stato sufficiente far vedere che non era in balia dei vecchi baroni politicanti, nominati in Parlamento senza chiedere neanche un voto di consenso, usurpatori di uno scranno a cui nessuno li ha delegati, se non il segretario del proprio partito, come moderni lacchè di atavici padroni.
Sarebbe stato sufficiente far captare agli italiani che non è possibile prendere un milione di euro di compenso l'anno, come hanno fatto Zonin e gli altri componenti del consiglio della Banca di Vicenza, per frodare i risparmi degli italiani e poi scappare come ladruncoli, ma nei dorati paradisi fiscali, alla nostra faccia.
Sarebbe stato sufficiente far vedere che negli appalti pubblici non è possibile avere dei margini di guadagni vergognosi.
Sarebbe stato sufficiente toccare, appena un pò non dico tanto, le pensioni d'oro.
Sarebbe stato sufficiente dare un pò di speranza per le pensioni dei giovani. E non è impossibile. Basti pensare a tutto ciò che ha detto Boeri. Tutto condivisibile. E invece snobbato, con distaccata insofferenza dallo stesso Renzi e dal suo governo, che lo hanno voluto alla guida dell'INPS.
Sarebbe stato sufficiente avere un pò più di coraggio nel ridare il tempo indeterminato al lavoro dei giovani, con la defiscalizzazione totale del lavoro, anche se per periodi determinati.
Renzi ci ha provato. Devo ammettere ci sta provando. Ma le rivoluzioni democratiche non si fanno in un giorno. E' necessario tempo. Ma in questo tempo, non bisogna perdere il consenso. Altrimenti sono rivoluzioni monche che rischiano di creare più danni dei benefici.
Renzi sta facendo bene. Sta cercando veramente cercando di cambiare la nostra società.
Ne sono testimonianza l'abolizione dell'art 18, la limitazione dello strapotere dei sindacati, la mezza riforma della scuola, i parziali benefici del jobsact.
Ma allora che bisogno aveva di radicalizzare il confronto politico? Che bisogno c'era di avventurarsi nel cambio della Costituzione, con un Parlamento, in parte eletto in maniera illegittima?
Bastava cambiare la legge elettorale e quindi tornare al voto.
Avventurarsi nel cambio della Costituzione è pericoloso.
Chi tocca la Costituzione muore (in senso politico).
La nostra Costituzione non è di parte, fu condivisa.
Oggi, non si può dire "cambio io la Costituzione".
Io invece, insieme a tanti, non voglio che si cambi la nostra Costituzione. E non per questo devo essere classificato come retrogrado.
Non toccate la Costituzione! Specialmente o voi che non ne avete il diritto.
La Costituzione è anche mia. Nostra. Anche di coloro che non vogliono che qualcun altro la tocchi.